Solo di recente il concetto di identità di genere ha iniziato a proporsi nel dibattito pubblico e questo è avvenuto grazie ad alcuni interventi recenti avvenuti sia fra le pagine dei social che nelle aule parlamentari.
A inizio 2021 i mass media hanno dato la notizia del coming out della star Hollywoodiana Elliot Page, famoso per avere interpretato la protagonista del film Juno ed aver recitato nella serie TV “The umbrella accademy”. Elliot ha dichiarato al mondo di essere una persona transgender affermando cosi il suo diritto ad essere riconosciuta come tale
Ben più presente ed assillante nel dibattito politico è l’approvazione del disegno di legge Ddl Zan, teso a prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Il testo in sostanza, prevede di estendere la legge Mancino centrata solo sull’odio razziale e religioso a quello dell’omobitransfobia e dell’abilismo.
Quasi contemporaneamente il Parlamento ungherese ha votato un disegno di legge orientato nella direzione opposta, ovvero sostituisce la categoria mutabile del “sesso” nel registro civile con una immutabile ovvero “sesso assegnato alla nascita”. Questa legge rende impossibile il riconoscimento legale del genere delle persone transessuali ed intersessuali.
Il punto è che se immaginassimo l’identità sessuale come una torta, questa si potrebbe dividere in quattro fette; il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento sessuale. Ogni fetta è per l’appunto solo una fetta e concorre senza sovrapposizioni alla formazione di questa torta.
Quando l’identità di genere non è la stessa del sesso biologico, una caratteristica assegnata alla nascita, si parla di incongruenza di genere, che spesso porta a dei veri e propri malesseri generati perlopiù dalla pressione e desiderabilità sociale. Le persone trans e quelle intersessuali, sebbene con sfumature diverse, sono coloro che vivono questa incongruenza rispetto al sesso assegnato alla nascita, riconoscendosi nel sesso opposto o in una identità non binaria.
Un altro problema che riguarda e coinvolge la nostra cultura sono le discriminazioni alle quali le persone trans sono esposte, tra cui la sfera professionale, l’istruzione e la sanità. Una persona transessuale fra l’altro ha anche probabilità all’incirca raddoppiate di subire violenza, rispetto ad altri membri della comunità LGBTQ
L’elevata esposizione alla discriminazione e alle molestie delle persone Transessuali ed Intersessuali aumenta il rischio che queste possano sviluppare disturbi mentali e comportamenti a rischio come dipendenze e condotte suicidarie. Nonostante l’evidente necessità di un’assistenza sanitaria mirata, il rapporto con i servizi pubblici rimane problematico, anche a causa dei pregiudizi impliciti e della scarsa preparazione del personale.
È da questo background socio-culturale che nasce la necessita di sviluppare degli interventi che possano migliorare questo rapporto ed è per questa ragione che la Commissione Europea ha deciso di finanziare un innovativo progetto, di cui io faccio parte, che si pone come obiettivo principale, promuovere servizi equi per assistere adeguatamente persone Transgender e Intersessuali, aumentando le competenze di psichiatri, psicologi, psicoterapeuti e altri operatori sociali.
Questo progetto porta il nome di SWITCH ovvero “Supporting Wellbeing and Integration of Transgender victims in Care environments With Holistic approach” che in italiano è tradotto come “Supportare il benessere e l’integrazione delle vittime transgender in ambienti assistenziali con approccio olistico”.
SWITCH è un progetto inquadrato nell’ambito del programma Diritti, uguaglianza, cittadinanza, che coinvolge sette partner provenienti da tre paesi dell’Unione Europea: Italia (Perseo SpA Impresa sociale, Paradigma, Ricerca e Psicologia della comunità Onlus e AUSL di Reggio Emilia), Repubblica Ceca (Transparent Zs e Narodni Ustav Dusevniho Zdravi) e Spagna (Fundació Parc Taulí e Mirada Local Sl).
L’obiettivo generale è promuovere servizi inclusivi per assistere adeguatamente le persone transgender e intersessuali, migliorando le competenze di psichiatri, psicologi, psicoterapeuti e altri operatori sociali
Il primo stadio del progetto consiste nello sviluppare e poi proporre un corso di formazione rivolto a tutti gli operatori sanitari, finalizzato a sensibilizzare e comprendere meglio la tematica in questione e ad accrescere le competenze inerenti questo particolare tipo di pazienti.
Fra gli altri enti l’ Ordine degli Psicologi della Campania ha aderito alla rete dei partner del progetto europeo SWITCH, promuovendo e sostenendo le attività del progetto, ritenute di elevato interesse e pertinenza rispetto alle linee d’intervento già poste in essere dall’Ente. L’ente ha accolto con entusiasmo la possibilità di accrescere le competenze di psicologi e psicoterapeuti, offrendo una formazione in relazione al tema della corretta presa in carico delle persone transgender e intersessuali.
Il percorso, già avviato per la prima annualità è strutturato in 24 ore, suddivise in 4 moduli, dall’approfondimento dei concetti di base alle metodologie di intervento psicologico e sarà accreditato con il metodo ECM – Educazione Continua in Medicina.
In una fase intermedia e finale del progetto ci si aspetta il raggiungimento dei seguenti obiettivi;
- Il miglioramento generale delle competenze e consapevolezza dei bisogni delle persone transgender ed intersessuali. La formazione di almeno 180 professionisti nelle professioni sanitarie nei tre paesi partner
- Avvio di un attività di lavoro in rete tra enti sanitari pubblici, centri privati e associazioni di persone transgender ed intersessuali. Allo stato attuale questi contatti sono pressoché inesistenti
- Miglioramento del benessere delle persone transessuali ed intersessuali vittime di abusi, attraverso in gruppi di auto-aiuto situati nei tre paesi partner.
- Sensibilizzazione generale dell’opinione pubblica sui temi transgender ed intersessuali.
Gli obiettivi finale sono raggiungere almeno 5000 persone transessuali ed intersessuali. L’auspicio del progetto è che fornendo, informazioni e l’accoglienza di personale sanitario qualificato e opportunamente formato si possa ridurre il fenomeno della mancata denuncia, promuovendo l’empowerment delle persone transessuali ed intersessuali che subiscono discriminazioni e violenze.
Il sito del progetto è www.projectswitch.com