I Mandala
I Mandala sono una tecnica antichissima e parte di tradizioni orientali. Quest’arte millenaria è originariamente inquadrata in un contesto sacro e spirituale e principalmente grazie a Carl Gustav Jung, che ne era un grande appassionato, è diventato uno strumento psicologico con chiara vocazione psicanalitica.
In tutte le filosofie orientali il “Mandala” viene utilizzato come mezzo per la meditazione e tramite la sua costruzione o inserimento, l’uomo libera lo spirito, purifica l’anima, entra in comunione con tutte le forze positive presenti nel cosmo.
Quindi i Mandala non sono dei semplici disegni ma veri e propri strumenti per raggiungere molteplici scopi. Colorare o realizzare un mandala da zero sviluppa la creatività, rilassa ma soprattutto ci permette di sviluppare una maggiore conoscenza di noi stessi.
Possono aiutare a “domare” i nostri timori ed i nostri lati oscuri, disegnare questi simboli concentrici spesso genera armonia e serenità.
Il termine proviene dal sanscrito e l’origine è dibattuta. Per alcuni questo termine indica un oggetto sacro di “forma rotonda” o comunque un riferimento alla ciclicità delle cose, all’alternarsi del giorno e della notte, al sole o alla luna. Per altri “Manda” significa totalità mentre “La” significa colui che possiede un essenza.
I mandala presentano varie forme, perlopiù tonde o geometriche, ma hanno sempre un punto centrale dove partire, hanno sempre un origine. A volte sono disegni molto semplici, altre sono estremamente complessi. In verità questa forma di disegno è praticata, con nomi diversi ed inserita in contesti differenti in tutto il mondo ma la simbologia è sempre la stessa; il cerchio che è simbolo della vita intesa come ciclo di nascite, morti e rinascite. Non a caso i monaci buddisti usano la sabbia per formare dei mandala.
Ultimamente anche in occidente i mandala sono diventati famosi. Una nicchia di successo sono stati proprio i libri da colorare per bambini. In seguito si è diffusa anche “la moda” dei libri da colorare per adulti ed infine quelli dei tatuaggi a tema mandala. Essi di solito rappresentano la ricerca della perfezione e di scoperta dell’io profondo.
Nella tradizione buddista però i mandala hanno un altro significato. I monaci li realizzano con sabbia di diversi colori. Sono pensati per essere opere effimere ed il rituale della loro costruzione è carico di significato. Una volta terminato il processo il mandala viene distrutto; un mandala di sabbia è potente simbolo spirituale che rappresenta la caducità delle nostre vite e la temporalità delle nostre esistenze.
I monaci impiegano diverse settimana in cui lavorano 8 ore al giorno per formare questi mandala su una piattaforma condivisa. Iniziano disegnando le forme del disegno con un gessetto ed in seguito riempiono gli spazi con la sabbia colorata versata da imbuti di metallo. Ogni monaco ha la sua sezione ed è responsabile di essa. Una volta completato la sabbia viene rimossa e rimessa nelle urne ed il rituale finisce. Solo una piccola parte di questa sabbia viene regalata al pubblico durante la cerimonia di chiusura.
Attualmente i Mandala vengono commercializzati in mille modi; ci sono mandala per guarire, per disegnare, da colorare. Il fine spazia dall’artistico all’educativo passano per il terapeutico fino al ricreativo.
Di sicuro i Mandala riescono a tranquillizzare e a calmare tutti coloro che la disegnano.
Carl Gustav Jung, era un grande appassionato di Mandala, è l’ha reso uno strumento psicologico con chiara vocazione psicanalitica.
In tutte le filosofie orientali il “Mandala” viene utilizzato come mezzo per la meditazione e tramite la sua costruzione o inserimento, l’uomo libera lo spirito, purifica l’anima, entra in comunione con tutte le forze positive presenti nel cosmo.
C.G Jung appassionato della cultura orientale, scopre attraverso lo studio dei mandala importanti chiavi riguardo la validità universale dei simboli e la loro influenza sulla sfera psichica personale e collettiva.
Secondo Jung la pratica del mandala persegue tre scopi: centrare, guarire, crescere. “Centrare” significa cogliere l’essenziale, valutare lo scopo prioritario dei valori della vita. “Guarire” ovvero espellere i turbamenti, le forze perturbatrici, la malattia. “Crescere” si intende il proiettarsi verso una nuova dimensione, verso la meta della catarsi. È nella pura espressione artistica del disegnare o più semplicemente del colorare che riattiviamo quella parte del nostro sé creativo tanto caro al nostro emisfero destro. In quel processo ciclico in cui si prendono e si usano i colori inneschiamo inconsapevolmente una trance naturale e favoriamo processi di cambiamento. A volte basta davvero poco per fare tanto.
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